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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13839 (1199)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1073924769.7

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13839 (1199)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per il palazzo della Consulta, Primo progetto della facciata del palazzo, 1731
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13839 (1199) recto Recto Zeichnung Prospetto
Beschriftung Firma e data  /  Titolo
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13839 (1199) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII)
Papierqualitaet
Papierfarbe avorio ossidata
Größe 375 x 911 mm (Minimum: 375 x 911 mm)
Zustand carta da disegno ossidata, composta da due fogli incollati
Montierung
Datierung 1731
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per il palazzo della Consulta, 1731/32:
Nel 1731 Papa Clemente XII, nell'ambito dei lavori per l'ampliamento del Quirinale (vedi F.N. 13842 [1199]), ordinò la costruzione del Palazzo della Consulta. La Consulta, il supremo tribunale pontificio, e il Segretariato di stato per i brevi ("Segnatura dei brevi"), dal tempo di Paolo V erano collocati in un palazzo quattrocentesco di fronte al Palazzo del Quirinale (vedi Agosteo-Pasquini, 63 ss., sulla storia degli uffici). Il Papa dispose ora la demolizione del vecchio edificio e la costruzione di uno nuovo nel medesimo luogo.
Esso doveva ospitare due caserme per le guardie del corpo del Papa ("Corazze" e "Cavalleggeri"), circa 155 uomini con le loro cavalcature, nonché i due ministeri, la Consulta e la Segnatura dei Brevi, con i relativi ambienti d'ufficio e di residenza per i due Cardinali che vi presiedevano, accogliendone anche il seguito (sulla struttura interna del Palazzo vedi Agosteo-Pasquini, 45 ss.). Sul terreno disponibile a tale scopo la cosa era pressoché impossibile. Il lotto trapezoidale era fiancheggiato su un lato da Palazzo Rospigliosi, sull'altro dal convento domenicano di S. Maria Maddalena. Verso piazza del Quirinale la posizione dei gruppi statuari antichi dei Dioscuri e l'arteria stradale che conduce a Porta Pia vietavano un ampliamento del lotto. Inoltre, il palazzo dei ministeri non doveva essere più alto di quello del Quirinale, per rispettare l'ordine gerarchico. L'edificio, iniziato nel settembre 1732, venne terminato nel 1738 (tutti i documenti in Consulta, 1975, 249 ss., a cura di M. Del Piazzo; Archivio Segreto Vaticano, Fondo Sacri Palazzi Apostolici, computisteria, 993-995). (Kieven 1988, Cat.n. 5-10)

Commento riguardo al disegno:
Il progetto, datato 1731, della facciata della Consulta, è l'ambizioso tentativo di Fuga di realizzare una facciata sontuosa. Cosa interessante, le piante rimanenti non ci presentano alcuna articolazione della facciata. La Consulta è un edificio che si sviluppa dall'interno verso l'esterno. Risolte le difficoltà della distribuzione interna, i cinque piani della costruzione dovevano trovare forma degna sul lato della piazza. Fuga raccolse la facciata in due unità di piano della medesima altezza, ciascuna delle quali contiene un piano principale e un mezzanino. L'attico, essendo arretrato, nella facciata non svolge alcun ruolo. Fuga articolò le tredici campate del fronte con un risalto centrale che ne occupava tre, e fece che le altre cinque per parte si estendessero piatte. Il portale per le caserme, delle "Corazze" e dei "Cavalleggieri", conferì a ciascuna delle due zone laterali una propria accentuazione centrale.
Interessante è la ricca, quasi irrequieta effusione ornamentale di Fuga. La campata centrale sporge in fuori convessa, il frontone al di sopra di essa è spezzato e, con la tipica tecnica di innesto di Fuga, il vuoto è riempito dallo stemma papale. Piano terra e piano nobile sono inquadrati, soltanto nel risalto centrale e sugli angoli, da paraste rispettivamente di ordine dorico e ionico. La parete è rivestita al piano terra di conci rettangolari in pietra da taglio, sui quali risaltano irrequieti i frontoni ondulati delle finestre del mezzanino. Al piano superiore Fuga fa trasparire verticalmente il muro, con i suoi conci, su uno strato più arretrato, quasi fosse il negativo di un ordine, portando avanti su tutta la larghezza le campate delle finestre rispetto alla parete e intonacandole lisce. L'avanzare e recedere ritmico della successione, l'ornamentazione minuta, arabescata delle forme, conferisce alla facciata un elemento di nervosità e d'incoerenza, in significativo contrasto col piglio sovrano della soluzione planimetrica.
Il progetto di Fuga venne respinto nell'agosto 1732 dal Papa, che desiderava una facciata più semplice (Archivio di Stato Firenze, Mediceo 3458, avviso del 30.8.1732). (Kieven 1988, Cat.n. 9)

Riquadratura: Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo ai progetti per il palazzo della Consulta, 1731/32: Gaddi 1736; Matthiae 1952; Pane 1956; Agosteo-Pasquini 1959; De Feo 1973; Consulta 1975; Sangiovanni 1986; Kieven 1988.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 5, fig. 3; Pane 1956, fig. 20; Agosteo-Pasquini 1959, tav. XI, 1; De Feo 1973, 101; Consulta 1975, fig. 9; Portoghesi 1978, 472; Kieven 1987, 260, fig. 198; Kieven 1988, Cat.n. 9.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 9.
Autor Holste