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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13837 (1220)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074073458.86

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13837 (1220)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, Progetto della pianta del pianterreno, 1746/48
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13837 (1220) recto Recto Zeichnung Pianta
Beschriftung Legenda  /  Scritta  /  Scritta  /  Titolo
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13837 (1220) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII)
Papierqualitaet carta da disegno pesante
Papierfarbe bianca
Größe 529 x 780 mm (Minimum: 529 x 780 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1746/48
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen Ferdinando Fuga, Progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, Progetto di pianta del piano nobile (F.N. 13836 [1221])
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755:
Il 27 luglio 1736 Don Neri e Don Bartolomeo Corsini acquistarono per 70 mila scudi dal Duca Riario Palazzo Riario, posto su via della Lungara, costruito dal Cardinal Raffaele Riario intorno al 1510-12. Dal 1659 al 1689 la costruzione era stata residenza della regina Cristina di Svezia, e in seguito la si era concessa senza interruzione in affitto a cardinali o diplomatici stranieri. Benché i Corsini possedessero sin dal XVII secolo un palazzo a Roma, su piazza Fiammetta, il Cardinal Lorenzo Corsini si era trasferito nel 1714, prendendolo in affitto, in Palazzo Pamphili in piazza Navona. Dopo la sua elezione al pontificato nel 1730, vi rimase Neri Corsini, il nipote nominato cardinale; e vi presero dimora anche gli altri membri della famiglia, giunti da Firenze. Quando nel 1734 la volta della galleria, per il peso della celebre biblioteca ad essa sovrapposta, si lesionò, divenne urgente l'acquisto di un nuovo palazzo di proprietà, non essendo stato realizzabile l'ampliamento del palazzo in piazza Fiammetta. La posizione di Palazzo Riario in Trastevere era insolita per il palazzo romano di un nipote del Papa, ma presentava vantaggi. La costruzione stessa poteva venire abitata pressoché immediatamente, il lotto era passibile di ampliamento e l'immenso giardino, che occupava parte del Gianicolo, quasi confinava con la Villa dei Quattro Venti presso Porta S. Pancrazio, eretta da Lorenzo Corsini nel 1689.
La storia edilizia di Palazzo Corsini era nota sino a poco tempo fa solo frammentariamente; ma attraverso gli atti relativi alla costruzione, trovati nell'Archivio Corsini di Firenze, è oggi ricostruibile quasi nella sua interezza. Si possono ora pertanto datare con precisione, discostandosi dal catalogo del 1955, i disegni in seguito trattati.
Già all'inizio della progettazione, nel 1736, era stabilito che Palazzo Riario sarebbe stato certo restaurato e modificato, ma in sostanza sarebbe stato ampiamente mantenuto qual'era, quanto a consistenza edilizia. Ciò avrebbe inoltre garantito una più sollecita abitabilità. Così pure, sin dall'inizio fu previsto un ampliamento, fino al doppio, del palazzo esistente, in modo da porre a disposizione del Principe Bartolomeo e del Cardinal Neri Corsini un corpo residenziale per ciascuno. Avendo il Pontefice rifiutato ai nipoti un prestito senza interessi per la costruzione, Neri Corsini finanziò i nuovi lavori del palazzo, dal 1739, mediante i suoi introiti di "protettore del regno di Portogallo". Ciò spiega pure il completamento laborioso, e per fasi, della costruzione, poiché il parsimonioso Neri Corsini non intendeva far debiti.
Così, dopo il completamento dei lavori di ricostruzione nel vecchio edificio (1738), venne anzitutto modernizzato il giardino (1741, vedi Kieven 1988, ill. 12 e tav. 105); seguì, dal dicembre 1744 al 1747, l'edificazione dell'ala della biblioteca con l'appartamento di Neri Corsini; dal dicembre 1749 al 1750 il nuovo corpo venne collegato a quello preesistente; e, nuova soluzione cui si pensò solo nel 1748, dalla fine del 1751 al 1753 venne realizzato il grande corpo scala posteriore. Con i lavori eseguiti dal 1755 al 1757 per il "recinto" ed i portici del cortile, nel 1758, dopo vent'anni, la costruzione di Palazzo Corsini era terminata (Archivio Corsini, Firenze, Giustif. di Neri Corsini, voll. 257-264). (Kieven 1988, Cat.n. 24-31)

Commento riguardo al disegno:
Questa pianta e la seguente del piano nobile (vedi F.N. 13836 [1221]) ci danno un'interessante idea della progettazione della parte di collegamento, al centro, tra il vecchio Palazzo Riario, a sinistra, e l'ala della biblioteca, di nuova costruzione, a destra ("Fabbrica nuova già fatta"), iniziata nel dicembre 1744 e completata nella parte muraria nel 1746. Essendo i lavori per l'aggiunta iniziati nel dicembre 1749, queste due piante devono essere state redatte tra il 1746 e il 1748, poiché il grande corpo scale, non ancora progettato in questi disegni, si può già scorgere nella pianta di Roma del Nolli, pubblicata nel 1748.
Il "ponte" tra il vecchio e il nuovo edificio doveva contenere un nuovo corpo scale di rappresentanza, un vestibolo e, nel piano superiore, il salone. Si riconosce chiaramente sul disegno l`impianto ad L del vecchio Palazzo Riario, nella cui ampia loggia sul cortile, sino ad allora aperta, doveva inserirsi il nuovo corpo scale. La scala ed un ambiente del vecchio palazzo dovevano essere soppiantati dall'androne a tre campate, che verso il giardino si dilata nel grande loggiato del vestibolo a cinque campate; così pure la vecchia cucina, che pertanto andava rifatta nuova in un ambiente su strada della zona Riario. Anche al lato sul cortile del vecchio edificio doveva ora sovrapporsi, come sottile strato d'intonaco, l'articolazione di facciata del nuovo corpo della biblioteca, nella forma di lesene e fasce cieche. Interessante è la proposta, identificabile nell'elemento aggiunto tra palazzo e giardino, di un grosso muro sul cortile a forma di semicerchio, con nicchie e scorci sul giardino stesso, che corrisponde più all'impianto di una villa che di un palazzo. Ma, similmente a Palazzo Barberini, Palazzo Corsini, per la sua posizione e per l'immensa superficie del parco, invero era quasi più vicino al tipo della villa che del palazzo urbano; e analogamente, anche nella disposizione interna, si hanno continue interferenze tipologiche.
La "prima idea", di cui non si sono conservati disegni, si lascia in parte ricostruire con l'aiuto di tracce a matita nera sottostanti la pianta e assai sottili. In base ad esse le tre campate dell'androne, anziché variare ritmicamente come nella "seconda idea", sarebbero state della medesima profondità; il che peraltro avrebbe condotto a difficoltà per l'impostazione della scala. La vecchia e la nuova porzione dell'edificio avevano fissato inalterabilmente la misura della zona mediana, e nel 1737/38 manifestamente la progettazione della zona di collegamento non era ancora stata decisa in dettaglio. Il portico pilastrato, indicato a matita nera, dinanzi alle cinque campate mediane sul giardino, fa parte della "terza idea", che appare nella pianta del piano nobile (vedi F.N. 13836 [1221]). (Kieven 1988, Cat.n. 25)

Riquadratura: Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755: Matthiae 1952; Bianchi 1955; Pane 1956; Orzi Smeriglio 1958; Frommel 1973; Gigli 1980; Magnanimi 1981; Costamagna 1984; Kieven 1988.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 26, fig. 9; Pane 1956, fig. 38; Consulta 1975, fig. 5; Kieven 1988, Cat.n. 25.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 25; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1571: Roma 1690-93.
Autor Holste