Blatt
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13836 (1221)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074074464.81
|
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13836 (1221)Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074074464.81 |
| Vorschau |
|
||
| Ort | Roma | ||
| Institution | Istituto Nazionale per la Grafica | ||
| Teilbestand | |||
| Signaturen | F.N. 13836 (1221) | ||
| Gegenstand | Ferdinando Fuga, Progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, Progetto di pianta del piano nobile, 1746/48 | ||
| Künstler | Fuga, Ferdinando (disegnatore) Fuga, Ferdinando (progettista) |
Recto
|
Pianta
Legenda
/
Titolo
Scala
|
|
Verso
|
| Stempel | |
| Wasserzeichen | Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII) |
| Papierqualitaet | carta da disegno pesante |
| Papierfarbe | bianca |
| Größe | 529 x 777 mm
(Minimum: 529 x 777 mm)
|
| Zustand | |
| Montierung | |
| Datierung | 1746/48 |
| Kommentar | Commento riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755: Il 27 luglio 1736 Don Neri e Don Bartolomeo Corsini acquistarono per 70 mila scudi dal Duca Riario Palazzo Riario, posto su via della Lungara, costruito dal Cardinal Raffaele Riario intorno al 1510-12. Dal 1659 al 1689 la costruzione era stata residenza della regina Cristina di Svezia, e in seguito la si era concessa senza interruzione in affitto a cardinali o diplomatici stranieri. Benché i Corsini possedessero sin dal XVII secolo un palazzo a Roma, su piazza Fiammetta, il Cardinal Lorenzo Corsini si era trasferito nel 1714, prendendolo in affitto, in Palazzo Pamphili in piazza Navona. Dopo la sua elezione al pontificato nel 1730, vi rimase Neri Corsini, il nipote nominato cardinale; e vi presero dimora anche gli altri membri della famiglia, giunti da Firenze. Quando nel 1734 la volta della galleria, per il peso della celebre biblioteca ad essa sovrapposta, si lesionò, divenne urgente l'acquisto di un nuovo palazzo di proprietà, non essendo stato realizzabile l'ampliamento del palazzo in piazza Fiammetta. La posizione di Palazzo Riario in Trastevere era insolita per il palazzo romano di un nipote del Papa, ma presentava vantaggi. La costruzione stessa poteva venire abitata pressoché immediatamente, il lotto era passibile di ampliamento e l'immenso giardino, che occupava parte del Gianicolo, quasi confinava con la Villa dei Quattro Venti presso Porta S. Pancrazio, eretta da Lorenzo Corsini nel 1689. La storia edilizia di Palazzo Corsini era nota sino a poco tempo fa solo frammentariamente; ma attraverso gli atti relativi alla costruzione, trovati nell'Archivio Corsini di Firenze, è oggi ricostruibile quasi nella sua interezza. Si possono ora pertanto datare con precisione, discostandosi dal catalogo del 1955, i disegni in seguito trattati. Già all'inizio della progettazione, nel 1736, era stabilito che Palazzo Riario sarebbe stato certo restaurato e modificato, ma in sostanza sarebbe stato ampiamente mantenuto qual'era, quanto a consistenza edilizia. Ciò avrebbe inoltre garantito una più sollecita abitabilità. Così pure, sin dall'inizio fu previsto un ampliamento, fino al doppio, del palazzo esistente, in modo da porre a disposizione del Principe Bartolomeo e del Cardinal Neri Corsini un corpo residenziale per ciascuno. Avendo il Pontefice rifiutato ai nipoti un prestito senza interessi per la costruzione, Neri Corsini finanziò i nuovi lavori del palazzo, dal 1739, mediante i suoi introiti di "protettore del regno di Portogallo". Ciò spiega pure il completamento laborioso, e per fasi, della costruzione, poiché il parsimonioso Neri Corsini non intendeva far debiti. Così, dopo il completamento dei lavori di ricostruzione nel vecchio edificio (1738), venne anzitutto modernizzato il giardino (1741, vedi Kieven 1988, ill. 12 e tav. 105); seguì, dal dicembre 1744 al 1747, l'edificazione dell'ala della biblioteca con l'appartamento di Neri Corsini; dal dicembre 1749 al 1750 il nuovo corpo venne collegato a quello preesistente; e, nuova soluzione cui si pensò solo nel 1748, dalla fine del 1751 al 1753 venne realizzato il grande corpo scala posteriore. Con i lavori eseguiti dal 1755 al 1757 per il "recinto" ed i portici del cortile, nel 1758, dopo vent'anni, la costruzione di Palazzo Corsini era terminata (Archivio Corsini, Firenze, Giustif. di Neri Corsini, voll. 257-264). (Kieven 1988, Cat.n. 24-31) Commento riguardo al disegno: Analogamente alla pianta F.N. 13837 (1220) questo progetto del piano nobile va datato tra il 1746 e il 1748. La pianta chiarisce ottimamente il doppio impianto della costruzione. La zona Riario ospitava l'appartamento di rappresentanza del Principe, con la raccolta di quadri. Il corpo della biblioteca conteneva la sequenza dei sette ambienti ad essa destinati per gli oltre trentamila volumi, raggiungibili direttamente dalla strada mediante una scala a chiocciola (vedi la descrizione nelle "Novelle Letterarie" del 1755 redatta dal bibliotecario G. Querci, ripubblicata dalla Pinto, 1956, 29 ss. e dalla Bianchi, 1955, 47/48); si avevano poi le vere e proprie sale di ricevimento per la residenza del Cardinale, poste su via della Lungara, e, al secondo piano, le sue stanze private. La sequenza di ambienti della biblioteca viene rappresentata come ampliamento della serie delle sale di rappresentanza del vecchio edificio, una disposizione del tutto insolita in tale forma. È interessante che il futuro salone al centro della costruzione, posto tra i due appartamenti, non abbia ancora ricevuto forma definitiva. La parete di separazione tra Palazzo Riario e l'aggiunta, la cui rimozione determinò, poco tempo dopo, l'attuale dimensionamento del salone, non è stata ancora cancellata (vedi F.N. 13832 [1223], F.N. 13831 [1222]). Forse la sala sul lato del giardino, in cui sbocca il corpo scale, doveva svolgere questo ruolo. In una successiva variante di progetto, Fuga cerca infatti di ampliare quest'ambiente, avanzandolo rispetto alla stesura dell'involucro esterno, a mo' di risalto, fino a un'ampiezza di cinque campate. Forse già da tale ampliamento conseguì l'aumento dell'altezza di un altro piano, così che era disponibile ora un salone a doppia altezza, elemento tradizionalmente costitutivo di un palazzo romano. Da tali ricerche, volte a conferire al corpo scale e al salone un andamento funzionale senza disturbare la continuità e la raggiungibilità della grande sequenza di rappresentanza, dev'essere scaturita l'idea di un corpo scale rappresentativo collocato sull'asse mediano del palazzo, dal quale fossero parimenti raggiungibili i due appartamenti. La collocazione e la soluzione formale della configurazione dello scalone monumentale, del cui progetto purtroppo nessun disegno ci è pervenuto, è uno dei grandi risultati di Fuga. E appare tipico di lui che tale invenzione non sia derivata in primo luogo da concezioni di rappresentatività, ma da esigenze di funzionalità. (Kieven 1988, Cat.n. 26) Riquadratura: Riquadrato a penna. Bibliografia riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755: Matthiae 1952; Bianchi 1955; Pane 1956; Orzi Smeriglio 1958; Frommel 1973; Gigli 1980; Magnanimi 1981; Costamagna 1984; Kieven 1988. Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 27; Consulta 1975, fig. 4; Costamagna 1984, fig. 10; Kieven 1988, Cat.n. 26. Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 26; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1571: Roma 1690-93. |
| Autor | Holste |