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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13832 (1223)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074075170.85

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13832 (1223)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, Progetto per il salone al piano nobile. Sezioni trasversale e longitudinali, 1749/50
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13832 (1223) recto Recto Zeichnung Sezione longitudinale  /  Sezione longitudinale  /  Sezione trasversale
Beschriftung Scritta  /  Scritta  /  Scritta
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13832 (1223) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII)
Papierqualitaet
Papierfarbe bianca
Größe 895 x 552 mm (Minimum: 895 x 552 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1749/50
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755:
Il 27 luglio 1736 Don Neri e Don Bartolomeo Corsini acquistarono per 70 mila scudi dal Duca Riario Palazzo Riario, posto su via della Lungara, costruito dal Cardinal Raffaele Riario intorno al 1510-12. Dal 1659 al 1689 la costruzione era stata residenza della regina Cristina di Svezia, e in seguito la si era concessa senza interruzione in affitto a cardinali o diplomatici stranieri. Benché i Corsini possedessero sin dal XVII secolo un palazzo a Roma, su piazza Fiammetta, il Cardinal Lorenzo Corsini si era trasferito nel 1714, prendendolo in affitto, in Palazzo Pamphili in piazza Navona. Dopo la sua elezione al pontificato nel 1730, vi rimase Neri Corsini, il nipote nominato cardinale; e vi presero dimora anche gli altri membri della famiglia, giunti da Firenze. Quando nel 1734 la volta della galleria, per il peso della celebre biblioteca ad essa sovrapposta, si lesionò, divenne urgente l'acquisto di un nuovo palazzo di proprietà, non essendo stato realizzabile l'ampliamento del palazzo in piazza Fiammetta. La posizione di Palazzo Riario in Trastevere era insolita per il palazzo romano di un nipote del Papa, ma presentava vantaggi. La costruzione stessa poteva venire abitata pressoché immediatamente, il lotto era passibile di ampliamento e l'immenso giardino, che occupava parte del Gianicolo, quasi confinava con la Villa dei Quattro Venti presso Porta S. Pancrazio, eretta da Lorenzo Corsini nel 1689.
La storia edilizia di Palazzo Corsini era nota sino a poco tempo fa solo frammentariamente; ma attraverso gli atti relativi alla costruzione, trovati nell'Archivio Corsini di Firenze, è oggi ricostruibile quasi nella sua interezza. Si possono ora pertanto datare con precisione, discostandosi dal catalogo del 1955, i disegni in seguito trattati.
Già all'inizio della progettazione, nel 1736, era stabilito che Palazzo Riario sarebbe stato certo restaurato e modificato, ma in sostanza sarebbe stato ampiamente mantenuto qual'era, quanto a consistenza edilizia. Ciò avrebbe inoltre garantito una più sollecita abitabilità. Così pure, sin dall'inizio fu previsto un ampliamento, fino al doppio, del palazzo esistente, in modo da porre a disposizione del Principe Bartolomeo e del Cardinal Neri Corsini un corpo residenziale per ciascuno. Avendo il Pontefice rifiutato ai nipoti un prestito senza interessi per la costruzione, Neri Corsini finanziò i nuovi lavori del palazzo, dal 1739, mediante i suoi introiti di "protettore del regno di Portogallo". Ciò spiega pure il completamento laborioso, e per fasi, della costruzione, poiché il parsimonioso Neri Corsini non intendeva far debiti.
Così, dopo il completamento dei lavori di ricostruzione nel vecchio edificio (1738), venne anzitutto modernizzato il giardino (1741, vedi Kieven 1988, ill. 12 e tav. 105); seguì, dal dicembre 1744 al 1747, l'edificazione dell'ala della biblioteca con l'appartamento di Neri Corsini; dal dicembre 1749 al 1750 il nuovo corpo venne collegato a quello preesistente; e, nuova soluzione cui si pensò solo nel 1748, dalla fine del 1751 al 1753 venne realizzato il grande corpo scala posteriore. Con i lavori eseguiti dal 1755 al 1757 per il "recinto" ed i portici del cortile, nel 1758, dopo vent'anni, la costruzione di Palazzo Corsini era terminata (Archivio Corsini, Firenze, Giustif. di Neri Corsini, voll. 257-264). (Kieven 1988, Cat.n. 24-31)

Commento riguardo al disegno:
Il "camerone" va identificato col salone del piano nobile, che dopo il completamento della parte centrale della facciata si era costituito eliminando il muro di separazione tra il vecchio palazzo e l'aggiunta. Il muro è indicato sulla sezione in basso con le due linee a matita. Poiché l'ambiente consisteva di due parti, con intervalli un poco irregolari tra finestre e portali, in questo progetto Fuga si sofferma sul modo di ovviare alle disuniformità metriche mediante un uniforme sistema di decorazione. Una cornice potentemente profilata, impostata alla quota della volta, lega insieme le alzate dei frontoni delle sopraporte e delle finestre. Le specchiature incorniciate tra finestre e porte sui lati lunghi e su quelli di testa dell'ambiente erano previste per quattro affreschi ciascuna, eseguiti per mano di Vincenzo Torregiani ("prospettive") e Jean Baptiste Lallemand ("paesaggi"), nel 1750 (Arch. Corsini, vol. 264).
Non è noto se la decorazione di questo ambiente sia stata realizzata quale appare qui o secondo il foglio seguente. Esso fu trasformato in salone da ballo verso il 1870 secondo il gusto del tempo, e le pareti vennero rivestite da specchi e tappezzerie di seta (vedi fotografia in Bernardini, 1984, fig. 25). Dopo il passaggio del palazzo all'Accademia dei Lincei, il salone venne interamente trasformato nel 1887. (Kieven 1988, Cat.n. 27)

Riquadratura: Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo ai progetti per la costruzione di Palazzo Corsini alla Lungara, 1736-1755: Matthiae 1952; Bianchi 1955; Pane 1956; Orzi Smeriglio 1958; Frommel 1973; Gigli 1980; Magnanimi 1981; Costamagna 1984; Kieven 1988.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 29; Kieven 1988, Cat.n. 27.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 27; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1571: Roma 1690-93.
Autor Holste