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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13904 (1238)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074167575.74

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13904 (1238)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per la ricostruzione di S. Paolo a Calvi dell'Umbria, 1743-1744, Secondo progetto di ricostruzione, Pianta
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13904 (1238) recto Recto Zeichnung Pianta
Beschriftung Legenda
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13904 (1238) verso Verso Beschriftung Oggetto
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet
Papierfarbe bianca
Größe 539 x 780 mm (Minimum: 539 x 780 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1743-1744
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen - Ferdinando Fuga, Progetti per il convento delle Orsoline a Calvi dell'Umbria (Terni), Planimentria generale del convento e delle chiese. Pianta del pianterreno (F.N. 13906 [1227])
- Ferdinando Fuga, Progetti per la ricostruzione di S. Paolo a Calvi dell'Umbria, Secondo progetto di ricostruzione. Sezione longitudinale (F.N. 13895 [1239])
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per la ricostruzione di S. Paolo a Calvi dell'Umbria, 1743-1744:
L'Oratorio di S. Antonio, posto accanto al vecchio edificio conventuale, e l'ex chiesa parrocchiale di S. Paolo costituivano una doppia chiesa, probabilmente risalente al XV secolo. Secondo le disposizioni testamentarie, S. Paolo doveva essere posto, sotto il nuovo patrocinio di S. Brigida, a disposizione del monastero. Poiché la chiesa si rilevò troppo piccola, Fuga fu incaricato nel 1743 di ampliarne l'organismo. La nuova chiesa venne consacrata nel maggio 1744 (tutti i documenti in Calza Bini, 1954). (Kieven 1988, Cat.n. 43-49)

Commento riguardo al disegno:
Come appare dalla descrizione, la Compagnia di S. Antonio si era dichiarata disposta a cedere il coro della propria chiesa alle Orsoline (vedi vecchia pianta al F.N. 13906 [1227]), così che al posto di esso potesse collocarsi il coro delle suore. In tal modo l'abside di S. Paolo diveniva accessibile, e la si poteva utilizzare per l'ampliamento della chiesa. Per l'articolazione dello spazio interno Fuga riprese, in forma un poco più ricca, lo schema che aveva sviluppato nel primo progetto: l'inquadramento è dato da un ordine di paraste, i cui motivi ornamentali vengono gerarchicamente accentuati negli altari, quelli laterali e quello maggiore. Il passo che conduce al progetto eseguito (situazione attuale raffigurata presso Calza Bini, 1954, fig.4) s'individua negli schizzi a matita nella zona del coro, in cui Fuga, in una seconda fase progettuale, spinse più avanti il coro verso l'aula, il che condusse ad una diversa articolazione dell'abside del coro stesso. Anziché i due varchi, muniti d'inferriate, verso il coro laterale delle suore, si ha ora un'apertura sola, e pertanto più ampia (cfr. sezione F.N. 13895 [1239]). Poiché l'accesso al monastero doveva di conseguenza avvenire dall'aula, si determinava un accorciamento delle pareti di quest'ultima. Ciò condusse a gradonare l'ordine di paraste degli altari laterali, conferendo all'ambiente accentuazione maggiore sull'asse trasversale. (Kieven 1988, Cat.n. 46)

Bibliografia: Calza Bini 1954; Bianchi 1955, n. 44; Pane 1956; Kieven 1988, Cat.n. 46.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 46.
Autor Holste