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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13862 (1245)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074250533.91

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13862 (1245)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per la facciata di S. Maria Maggiore, 1740/41, Sezioni longitudinale e trasversale del portico
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13862 (1245) recto Recto Zeichnung Sezione longitudinale  /  Sezione trasversale
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13862 (1245) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet
Papierfarbe avorio
Größe 585 x 895 mm (Minimum: 585 x 895 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1740/41
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen - F. Fuga, S. Maria Maggiore, sezione longitudinale, schizzo preparatorio della prima soluzione (New York, Cooper-Hewitt Museum, 1938-88-4597)
- F. Fuga, S. Maria Maggiore (BiASA, Collezione Lanciani, Roma XI.46.II.2)
- Ferdinando Fuga, Progetti per la facciata di S. Maria Maggiore, Prospetto della facciata (F.N. 13861 [1244])
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per la facciata di S. Maria Maggiore, 1740/41:
Già nell'agosto del 1735 Fuga aveva dovuto puntellare il portico di S. Maria Maggiore, che minacciava di crollare, ed aveva elaborato (Kieven 1988, tav. 50 bis) una proposta di nuova costruzione (Valesio, V, 805; Arch. S. Maria Magg., Atti capit., 11, 248; 251-53). Essa non venne realizzata, perché lo Stato della Chiesa cominciava a soffrire gli effetti della guerra di successione polacca, e i molti edifici iniziati già sotto Clemente XII avevano esaurito i mezzi finanziari del Papato. Dopo l'elezione di Papa Benedetto XIV, i canonici di S. Maria Maggiore gli rivolsero nel 1740 una supplica, per richiamarne l'attenzione sulle cattive condizioni del portico e sulle lesioni all'interno della basilica (Martinelli, 60). Il Papa dispose senza indugio i lavori di restauro, sotto la direzione di Fuga, architetto del capitolo. Si cominciò in primo luogo con la costruzione di una nuova facciata. Nel dicembre il Papa approvò il disegno (Arch. S. Maria Magg., Atti capit., 11, 334), nel gennaio 1741 il vecchio portico venne demolito, e già nel marzo dello stesso anno si poté posare la prima pietra della facciata nuova, che fu terminata nel 1743. Fino all'anno giubilare 1750 Fuga restaurò l'interno e innalzò un nuovo altare maggiore (Matthiae, 36-38; tutti documenti si trovano nell'Archivio Segreto Vaticano, Fondo Sacri Palazzi Apostolici, computisteria, 1000-1001 (facciata), 997-999; 1002 (interno). (Kieven 1988, Cat.n. 50-51)

Commento riguardo al disegno:
La sezione longitudinale del portico corrisponde al progetto a due piani, ma a differenza del prospetto F.N. 13861 (1244) presenta già la versione realizzata del portico stesso. Il corrispondente schizzo preparatorio della prima solutione si è conservato in un disegno di Fuga al Cooper-Hewitt Museum di New York (Kieven 1988, tav. 51 bis; 1938-88-4597, inedito), che mostra chiaramente le pesanti cornici di foggia seicentesca dei portali, visibili anche su F.N. 13861 (1244).
Interessante l'idea iniziale di stuccare le lunette della volta con motivi che rammentano più la decorazione di un salone, che di una basilica. Fuga impiegò pochi anni dopo, motivi decorativi simili nelle navate laterali della basilica, il che dovette procurargli l'appunto di Papa Benedetto XIV: "potrebbe credere taluno che noi fossimo impresari di teatro: giacché sembra essere una sala da ballo" (Pastor, XVI, 1, 114, n. 2). Questo pericolo venne evitato nel portico: qui probabilmente l'intento di ornare con rilievi il vestibolo determinò il progetto che segue. Nel nostro foglio anziché l'articolazione gerarchica, quale si scorge nel primo foglio, dei portali, che presentavano altezze diverse e frontoni alternati, ora si ha un modellato del tutto uniforme. Tutti i portali presentano uguale altezza ed incorniciatura; solo quello centrale viene privilegiato mediante colonne e un frontone triangolare. La sezione trasversale evidenzia che i due portali su ambedue le testate del portico hanno la stessa incorniciatura di quello centrale, così che anche qui si determina un ritmo generale che corre uniforme sull'organismo. Quanto alle colonne, si tratta di quelle antiche del portico di Longhi. L'articolazione della parete in paraste viene ripresa nell'intradosso della volta cassettonata. Similmente alla configurazione esterna della facciata, anche qui si rivela la tesa concatenazione tra tutti gli elementi.
La sezione della loggia delle benedizioni dimostra che l'obbligo di proteggere i mosaici della facciata non è stato integralmente osservato. La volta del piano ha coperto in parte la fascia superiore dei mosaici. Dati i tempi, peraltro, si è agito con una cura sorprendente; e la sezione trasversale evidenzia come Fuga intendesse, con una sagace disposizione di lucernai, ottenere un maggior flusso di luce sui mosaici.
Purtroppo anche in questo foglio l'acquerellato è sbiadito. Le tonalità rosa e grigio-azzurre vanno immaginate più intense e più ricche di contrasto.
Un identico disegno a penna della sezione trasversale si trova nella collezione Lanciani (Kieven 1988, tav. 51 ter; Roma XI, 46.II.2; Matthiae, tav. XV, 1). (Kieven 1988, Cat.n. 51)

Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo ai progetti per la facciata di S. Maria Maggiore, 1740/41: Biasiotti 1915; Pastor, XVI, 1; Matthiae 1952, 29-30, 33-36, 75-76; Pane 1956; Krautheimer 1971; Martinelli 1975; Schwager 1983; Kieven 1988.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 51, fig. 14; Pane 1956, fig. 65; Kieven 1988, Cat.n. 51.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 51.
Autor Holste