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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13860 (1254)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074251072.71

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13860 (1254)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetti per la nuova chiesa di S. Apollinare, Primo progetto per la costruzione della nuova chiesa. Pianta, sezioni longitudinale e trasversale, prospetto di facciata, 1741
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13860 (1254) recto Recto Zeichnung Pianta  /  Prospetto  /  Sezione longitudinale  /  Sezione trasversale
Beschriftung Legenda  /  Oggetto  /  Oggetto  /  Oggetto
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13860 (1254) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Monogramma
Papierqualitaet
Papierfarbe bianca
Größe 538 x 778 mm (Minimum: 538 x 778 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1741
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen - progetto di Fuga poi da lui ricoperto
- Ferdinando Fuga, Progetto per la facciata di S. Apollinare (Museo di Roma, MR 6039)
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per la nuova chiesa di S. Apollinare, 1741-1742:
Siamo informati con insolita ampiezza sulla storia della nuova chiesa di S. Apollinare, grazie al lavoro in archivio di Claudio Mancini, e Richard Bösel e Jörg Garms. La fondazione di S. Apollinare, posta tra piazza Navona e S. Agostino, risale all'VIII secolo; essa fu assegnata nel 1574 al nuovo Collegio Germanico (dal 1580 Germanico Ungarico) dei Gesuiti, come collegiata. Accanto alla chiesa e sul lato di piazza S. Agostino i Gesuiti poterono disporre di due edifici d'abitazione, connessi l'un all'altro nel 1575 mediante un ponte. I progetti di ricostruzione e cpmpletamento del Collegio e della Chiesa, del XVII secolo, si sono conservati in notevole misura (vedi Bösel-Garms). Poiché i fondi a disposizione non erano grandi, ci si concentrò anzitutto sull'ampliamento del corpo del Collegio, e si rinnovarono le murature della chiesa, ridotte in condizioni pietose a causa delle inondazioni del Tevere. Nel 1674 fu ritrovata, sulla parete sinistra del portico, un'immagine devota quattrocentesca della "Regina Apostolorum", subito oggetto di grande venerazione. Pertanto una parte del portico fu trasformata da Carlo Rainaldi in cappella devozionale.
L'impulso per ricostruire la chiesa venne dato da Papa Benedetto XIV, in seguito ad una visita al Collegio nel luglio 1741, come tramanda la cronaca: "S.B.... si trattenne... facendo lungo discorso sopra la poca proprietà, oscurità, humidità della chiesa, che per essere antichissima era veramente miserabile; onde il Papa mostrò desiderio che si rifabricasse di nuovo, ... e esortando à rifabricarla aggiunse che lui haverebbe fatto a sue spese l'Altar Maggiore" (Bösel-Garms, Doc. XIII, 350-51). Il Papa incaricò Fuga della progettazione del nuovo edificio; esaminati i documenti, Fuga elaborò nei mesi di settembre e ottobre, per desiderio del rettore, due diversi progetti, "uno bislungo, e secondo questo la Madonna doveva trasportarsi in Chiesa; l'altro lo fece tondo con il portico" (Bösel-Garms, ib.).
Nel dicembre 1741 i progetti di Fuga vennero presentati alla congregazione dei Cardinali competente per la costruzione, che, contro il parere del Cardinal Alessandro Albani, designò per l'esecuzione il "disegno tondo". Nel gennaio 1742 s'intraprese un modello del progetto, presentato anch'esso nel mese di maggio alla congregazione, che però non ne fu soddisfatta e impose all'architetto di redigere un nuovo "disegno con portico". Nel frattempo era già incominciata la demolizione della vecchia chiesa, terminata nell'agosto 1742. Il 26 agosto 1742 Benedetto XIV posò la prima pietra del nuovo edificio; e il 21 aprile 1748, dopo sei anni di lavori, poté consacrare la chiesa (Diario Ordinario nn. 4797/4806; Mancini, 1967, Mallory, 1982, II, 143). (Kieven 1988, Cat.n. 52-56)

Commento riguardo al disegno:
Si tratta del "disegno no. I ad una navata con il trasporto della Vergine Santissima... nella prima cappella a mano sinistra di detta nuova chiesa", che Fuga aveva steso nell'autunno del 1741 e che venne respinto durante la seduta della congregazione del 14 gennaio 1742. L'immagine sacra era già stata accuratamente staccata sin dal luglio 1741 dalla parete del vecchio portico, e trasportata provvisoriamente in una stanza del Collegio (Bösel-Garms, 351). Fuga aveva preparato, per la seduta della congregazione, un preventivo dei costi per ambedue i suoi progetti, che si trova oggi nell'Archivio del Collegio (Bösel-Garms, Doc. IV, 352, n. 65).
Le linee punteggiate visibili sulla pianta, riproducono l'andamento della vecchia chiesa e del collegio e si riferiscono ad un rilievo metrico della vecchia situazione, intrapreso da Fuga nell'estate del 1741, il cui disegno si trova anch'esso nell'Archivio del Collegio (Bösel-Garms, Nr. 96, fig. 50). Se ne trae che Fuga aveva progettato il nuovo edificio seguendo esattamente le murature della vecchia chiesa, e mantenendo anche il coro, di insolita ampiezza; ma aveva allungato la costruzione tanto verso S. Agostino che sul lato di facciata. Dalle tracce di matita nera, in seguito cancellate, risulta che Fuga dapprima aveva progettato la navata e il coro su misura più stretta. La cappella votiva risalta nettamente, come elemento a sé stante su croce greca, rispetto alle cappelle laterali. Fuga dava grande importanza alla ricostruzione delle botteghe e delle abitazioni su tre piani, adiacenti al lato lungo della chiesa verso via dei Pianellari, le cui pigioni dovevano contribuire al finanziamento dei costi edilizi. Anche per il piano inferiore dell'edificio del Collegio, egli propose un riordinamento e la costruzione, unitamente a quella della chiesa, di altre botteghe; il nuovo corpo costruito nel XVII secolo verso piazza S. Agostino ("Fabbrica vecchia") andava mantenuto.
La sezione longitudinale presenta l'articolazione del corpo della chiesa in tre arcate centrali, fiancheggiate da due laterali architravate con coretti inseriti. Ciò ritma la distesa lunga e un poco monotona della navata, che risulta alquanto movimentata dalle balaustre ondulate della tribuna dell'organo, visibile nel transetto, e dei coretti. La sequenza uniforme di finestre nelle lunette della volta annulla quest'effetto, ma è peraltro necessaria, poiché l'edificio non riceve luce al piano inferiore. Il coro è articolato con consimile regolarità, senza momenti di accentuazione. Evidenti appaiono la rinuncia - tranne che nelle balaustre - a profili mossi, e la completa mancanza di ornamentazione del progetto, che appare costituito soltanto di elementi orizzontali e verticali.
Il foglio contiene anche uno schizzo di facciata (Kieven 1988, tav. 52 A), sinora ignorato, (vedi scheda di restauro Kieven 1988, cat. 52 A), che rappresenta una prima più ornata variante del progetto di facciata di Fuga del Museo di Roma (Kieven 1988, tav. 52 bis MR 6039; Bösel-Garms, 378, fig. 66; Bösel, 1986, fig. 162).
Non si è conservato alcun disegno del secondo progetto di Fuga, del cui modello venne ordinata nel gennaio 1742 la realizzazione. Secondo la didascalia da lui stesa (Bösel-Garms, 353, n. 65), era "di figura sferica o sia rotonda, ... però essendo adornato con meno quantità di Cappelle, ed altri ornati". (Kieven 1988, Cat.n. 52)

Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo ai progetti per la nuova chiesa di S. Apollinare, 1741-1742: Matthiae 1952, 44-48; Pane 1956, 104-112; Mancini 1967; Bösel-Garms 1981; Kieven 1988.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 60, fig. 16; Pane 1956, fig. 84; Mancini 1967, fig. 7; Bösel-Garms 1981, 354; Bösel 1986, fig. 161; Kieven 1988, Cat.n. 52 e Notizie di restauro, pp. 287 ss.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 52.
Autor Holste