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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 32054 (9215)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1078916731.46

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand ex coll. Bracci
Signaturen F.N. 32054 (9215)
Gegenstand Filippo Barigioni, Progetto per la facciata di S. Giovanni in Laterano, ca. 1724, Prospetto
Künstler Barigioni, Filippo (disegnatore)
Barigioni, Filippo (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 32054 (9215) recto Recto Zeichnung Prospetto
Beschriftung Iscrizione
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 32054 (9215) verso Verso Beschriftung Scritta
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet
Papierfarbe avorio
Größe 530 x 760 mm (Minimum: 530 x 760 mm)
Zustand
Montierung
Datierung circa 1724
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen - Ferdinando Fuga, Progetto per la facciata di S. Giovanni in Laterano, Prospetto (F.N. 13865 [1195])
- G.A. Bianchi, Progetto per la facciata di S. Giovanni in Laterano, Pianta (F.N. 13864 [9211])
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar L'iscrizione nel fregio "DOGMATE PAPALI..." e il medaglione del Salvatore fiancheggiato da San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista nel frontone alternativo (Kieven 1988, tav. 96A), indicano chiaramente che il disegno riguarda un progetto di facciata per il fronte est della basilica lateranense. L'attribuzione peraltro presenta difficoltà. Rotili ha fatto per l'autore il nome del beneventano Filippo Raguzzini, architetto di corte di Papa Benedetto XIII, ma la proposta è stata già respinta in modo convincente da Toesca (Bianchi, 1955, 94) e da Hager (1971, 67, n. 140) per motivi stilistici.
Nel 1723 i progetti per la costruzione della facciata lateranense entrarono in una fase nuova. Il Cardinale Benedetto Pamphili (vedi F.N. 13865 [1195]) comperò nell'ottobre di quell'anno, dalle proprietà degli eredi di Borromini, la pianta e il prospetto di un progetto di facciata e di un progetto per piazza San Giovanni. Poco più tardi ricevette quattro altri disegni di Borromini da Girolamo Corbellini, già menzionato nel 1716 (vedi F.N. 13864 [9211]). Sin dalla fine di ottobre l'architetto Mario Bernardi, al servizio del principe Pamphili, veniva incaricato di approntare un modello in base agli schizzi di Borromini, sul quale un'apposita giuria doveva poi dare il proprio parere. Papa Innocenzo XIII invitò peraltro gli architetti Filippo Crenoli, Antonio Canevari, Tommaso Mattei e Filippo Barigioni a sottoporgli progetti di loro mano, che dovevano basarsi sui disegni di Borromini. Tali progetti furono completati solo nel 1725, dopo la morte del Pontefice (Golzio, 1961, 463). I disegni di Borromini, ed anche quelli degli altri architetti, sono scomparsi. Scarse sono le notizie sul modello approntato in base ai disegni di Borromini. Da esse si trae che doveva trattarsi di una facciata con due ordini colonnati più piccoli e, verosimilmente, un fastigio più alto a forma di attico al centro (Golzio, 1961, 463; Kieven, 1989, doc. 133). Il presente disegno corrisponde a questa tipologia, e anche stilisticamente, per i dolci movimenti concavo-convessi del risalto centrale e l'ornamentazione riccamente variata dei portali, si adatta alla fase borrominiana dell'architettura di quel tempo a Roma. Il foglio, impostato prospetticamente e di disegno assai bello, fa subito pensare all'opera di Filippo Barigioni. Questi era eccellente disegnatore (vedi Gambardella, 1979) e di lui Pascoli diceva nel 1730 "(è) oggi uno dei migliori professori che abbiamo". Il disegno proviene dalla proprietà dello scultore Pietro Bracci, col quale Barigioni collaborò più volte, per esempio nella tomba di Maria Clementina Sobieska in Vaticano e nella ricostruzione di S. Marco; dove, appunto, possono trovarsi dettagli le cui forme sono paragonabili a questo progetto.
(Per gli altri disegni del concorso, vedi Kieven, 1989). (Kieven 1988, Cat.n. 96)

Riquadratura: Riquadrato a penna.
Bibliografia: Rotili 1951, 74, fig. XIX; Bianchi 1955, n. 89, fig. 22; Kieven 1988, Cat.n. 96 e Notizie di restauro, p. 292.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 96.
Autor Holste