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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13864 (9211)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1078918796.7

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13864 (9211)
Gegenstand G.A. Bianchi, Progetto per la facciata di S. Giovanni in Laterano, 1715/16, Pianta
Künstler Bianchi, G.A. (disegnatore)
Bianchi, G.A. (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13864 (9211) recto Recto Zeichnung Pianta
Beschriftung Scritta
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13864 (9211) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII)
Papierqualitaet
Papierfarbe bianca
Größe 380 x 815 mm (Minimum: 380 x 815 mm)
Zustand carta composta da due fogli incollati
Montierung
Datierung 1715/16
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo al progetto per la facciata di S. Giovanni in Laterano, 1715/16:
Le ampie didascalie dei due disegni che seguono aprono interessanti spiragli sulla storia della progettazione della facciata lateranense. Nel 1716 per la verità non ebbe luogo alcun concorso per la costruzione della facciata, ma sembra che ai "molti disegni e modelli che sono stati fatti, da diversi", citati dal Bianchi, appartengano progetti di Juvarra (Millon, 1984, 324-26; sulla data, Hager, 1987, 294) ed un modello ora nella Fabbrica di S. Pietro (Hager, 1971, fig. 6).
Su Abraham Paris, che nella didascalia del prospetto Bianchi indica come proprio maestro, e che sul disegno della pianta accusa di aver rubato il suo progetto e di essersene servito per sé, poco si conosce. Proveniva dalla Francia, ed era entrato al servizio del Papa come ingegnere intorno al 1680. Nel 1702 eseguì lavori di costruzione per il nuovo porto di Volano (Laghi di Comacchio) per Monsignor Lorenzo Corsini (Biblioteca Corsiniana, Roma, Ms. 661 (33 K 13), cc. 10, 61, 62; Ms. 662 (33 K 14), c. 52; forse anche cc. 10, 11 (fortezza di Sinigallia), c. 79 ("fortino da farsi") e c. 28 del ms. 34 K 2 ("pianta del Molo") sono di mano del Paris). Viene fra altri citato da Fischer von Erlach e da James Gibbs come maestro di architettura (Thieme-Becker, XXVI, 1932, 234). È significativa la nota di Bianchi, secondo la quale egli prevedeva, nel suo progetto lateranense, di voltare la navata, come già avrebbe avuto in animo di fare Borromini; egli cita i progetti di ricostruzione di Borromini per il transetto e la tribuna della basilica, che si sarebbero trovati in possesso degli eredi di Borromini, nonché di un certo Signor Corbelino, giurista al servizio del principe Pamphili. Tali progetti vennero acquistati nel 1723 dal Cardinal Pamphili (vedi F.N. 32054 [9215]). È questo il primo cenno dell'esistenza di schizzi borrominiani per il Laterano, ma le osservazioni di Bianchi si riferiscono manifestamente solo a disegni planimetrici. Di progetti borrominiani per la facciata, il Bianchi non fa parola, e neppure dichiara che il suo progetto si rifaccia a schizzi di Borromini. (Kieven 1988, Cat.n. 97-98)

Commento riguardo al disegno:
La pianta evidenzia l'insufficienza formale dell'uso esclusivo di colonne piene per il portico inferiore. (Kieven 1988, Cat.n. 98)

Bibliografia riguardo al disegno: Cassirer 1921, 55-56; Kieven 1988, Cat.n. 98.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 98; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1571: Roma 1690-93.
Autor Holste