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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.C. 70427

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1082473825.28

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand vol. 44 H 32
Signaturen F.C. 70427
Gegenstand Alessandro Specchi, Progetti per il convento e la chiesa delle "Oblate Convittrici del SS. Bambin Gesù", Primo progetto per il convento e la chiesa del Bambin Gesù, 1708-1712. Prospetto e sezione trasversale
Künstler Specchi, Alessandro (disegnatore)
Specchi, Alessandro (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.C. 70427 recto Recto Zeichnung Prospetto  /  Sezione
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.C. 70427 verso Verso
Stempel
Wasserzeichen Giglio inscritto in un doppio cerchio sormontato dalla lettera V
Papierqualitaet
Papierfarbe avorio
Größe 502 x 735 mm (Minimum: 502 x 735 mm)
Zustand carta composta da due fogli incollati
Montierung
Datierung
Bauwerk
Bauwerk-Links
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Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo ai progetti per il convento e la chiesa delle "Oblate Convittrici del SS. Bambin Gesù", intorno al 1708:
Le quattro piante che seguono (F.C. 70427, F.C. 70430, F.C. 70428, F.C. 70429), attribuite con riserva da Ilaria Toesca, nel catalogo del 1955, a Carlo Buratti, hanno potuto essere identificate in modo convincente da Jörg Garms (1979) come progetti di Alessandro Specchi per il convento romano delle "Oblate Convittrici del SS. Bambin Gesù". La congregazione, fondata nel 1671 e di cui dal 1706 Specchi era architetto, acquistò nel 1708 il primo lotto di terreno tra piazza di S. Maria Maggiore e l'angolo di via Urbana; poi, durante il XVIII e il XIX secolo, comperò, attraverso annose trattative, l'intera area tra l'attuale via Cavour, vicolo di Ruinaglia, via Urbana e piazza S. Maria Maggiore, oggi via A. Depretis (tutti i documenti in Garms, 1979). (Kieven 1988, Cat.n. 116-122)

Commento riguardo al disegno:
I disegni di Specchi rappresentano un progetto ideale, dato che era stata comperata solo una frazione del suolo che sarebbe stato necessario per la sua realizzazione. Essendosi rivelati straordinariamente lenti e laboriosi gli acquisti di terreno, nel 1712 si pose mano a un progetto di minor mole, e dunque questi grafici devono essere stati redatti, secondo Garms, tra il 1708 e il 1712 al più tardi. Garms ha potuto trovare in un manoscritto della Biblioteca Corsiniana (Ms. 921; Garms, 1979, fig. 10) la pianta di questo progetto; essa chiarisce come Specchi intendesse coprire l'intero lotto tra l'attuale via Cavour e via Urbana, resosi interamente disponibile soltanto nel XIX secolo (Kieven 1988, tav. 116bis). Specchi colloca la chiesa cupolata al centro del terreno prospiciente via Urbana. La facciata è mossa, con contrastanti movimenti ondulati concavo-convessi, ed offre un contrasto molto attraente rispetto alle due ali del convento che la inquadrano. Un corpo intermedio scompartisce il percorso irregolare obliquo del terreno nella direzione dell'odierna via Cavour, consentendo così l'inserimento di un cortile rettangolare trasverso, cinto da portici a due piani. Per lo stile e la tecnica disegnativa, il grandioso impianto presenta affinità tanto forti con l'opera di Carlo Fontana, che lo si potrebbe quasi ritenere opera sua, come ha già notato Garms: "È lo spirito del Fontana e della sua scuola, così come ci è noto dai disegni del Maestro conservati a Windsor, e come si manifesta anche nei numerosi progetti del suo più importante allievo, lo Juvarra. Vi si avverte il gusto per la bella ideazione fine a sé stessa, l'elaborazione totale di vasti complessi articolati dove nulla rimane che non sia scandito, ma neppure nulla raggiunge l'intensità plastica delle creazioni dei grandi del secolo precedente: gli elementi architettonici del Seicento romano vengono ora invece rielaborati con scioltezza in sintesi variabili" (Garms, 1979, 39-40). Secondo le didascalie sulla pianta ("pianta da farsi") dovrebbe trattarsi del progetto scelto per l'esecuzione. (Kieven 1988, Cat.n. 116)

Riquadratura: Riquadrato a penna.
Bibliografia riguardo al disegno: Bianchi 1955, n. 100, fig. 28; Garms 1979, 40, fig. 11; Kieven 1988, Cat.n. 116.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 116; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1952: Roma 1739.
Autor Holste