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Introduzione

Roma, Accademia di San Luca, Concorsi Clementini, Roma, Accademia di San Luca, ASL 0412, Roma, Accademia di San Luca, ASL 0412 recto - Zope-Id: 1077120789.65

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Transkription RIFLESSIONI SOPRA LA SCENA / Due erano le Scene degli antichi Teatri, una Lapidea, e stabile, l'altra mobile, e fittizia: Della prima abbiamo il testimonio in Vitruvio, che nel Cap. 7. del lib. 5. ne prescrive le proporzioni, oltre Plinio, che parlando del Teatro di M. Scauro nel Libro 36. cap. 5. Scrive = Scena ei triplex altitudine trecen / tarum sexaginta columnarum. Ima pars scene e' marmore fuit: media e' vitro....Summe tabulis inauratis columne.... Signa aerea inter columnas fuerunt tria millia numero. = E riprova maggiore ce ne danno i disegni cavati da molti moderni Antiquari ed Architetti dagli avanzi di simili fabbriche, / e singolarmente quello di Baldassar Peruzzi da Siena del Teatro di Marcello, riportato dal Serlio, e dal desgodetz, nel quale non altro vediamo essere stata la Scena stabile, che una continuata fila d'Archi co'i Pilastri interposti, la quale oltreal render compita tutta la fabbrica serviva unicamente / alla Tragedia, il che si accenna colle seguenti parole da Vitruvio nel Cap. 8. del suddetto libro 5. = Tragicae deformantur columnis, fastigiis, et signis, reliquisque regalibus etc. Servandosi cosi' la tanto celebre unita' del luogo. La suddetta scena stabile veniva alle volte ricoperta dalla mobile / nella Tragedia medesima, ed era allora che vi s'introduceva la venuta di qualche Dio, come l'accenna Vitruvio nel fine del Cap. 7. discorrendo de' Trigoni versatili, i quali mutavano speciem orationis in frontes./ L'altra Scena mobile, e fittizia, o era duttile cioe' incanalata, ovvero versatile, trovandola con ambedue questi termini distinat dagli antichi Scrittori. questa specie di Scena propriamente serviva alla Commedia, ed alla Satira, il che nel Suddetto Capitolo 8. ci viene da Vitruvio medesimo / insegnato, dicendo: = Cornicae autem Scenae aedificiorum privatorum, et moenianorum habent speciem, prospectusque fenestris dispositos imitatione communium aedificiorum rationibus, satyricae vero' ornatur arboribus, speluncis etc. Dissi non esser necessaria propriamente alla Tragedia / tutt'intera la Scena fittizia, poiche' avendo la stabile fatta nella maniera istessa che la fittizia, non pare che dovessero alla vera supporre la finta. La detta diversita' ancora di Scene mobili la vediamo nelle antiche Comedie, che ci sono rimaste, come nella Mustellaroia di Plauto, e nell'Andria di Terenzio si suppone una Piazza con edifizij privati; ed un Campo lavorativo con case nell'Heautontimorumenon del suddetto Terenzio; o una Veduta rustica vicino al amre, come nel rudente' di Plauto, ed altre cose nelle altre. / Parmi cosa difficile rinvenire il luogo, nel quale dovessero esser situati i Trigoni, che secondo Vitruvio formavano la scena mobile; se riguarderemo a quel che bisogna alla Tragedia in quel che spetta al puro ornato accidentale, potevano essre collocati ita uti mediae valvae ornatus habeanti / aulae regiae, dextra ac sinistra hospitalia. Ma per quel che spetta alla Comica, ed alla Satirica, non so' persuaderni, che variandosi gli ornati collo stare nel medesimo sito i Trigoni, potesse formarsi una Scena proporzionata alla detta Comedia, e Satira, mentre le Case private, e le Spelonche, ed altre simili cose malamente potevano ricoverarsi nello spazio, e nel sito dove si rivolgevano i detti trigoni, essendo cosa molto deforme vedere in un Nicchio, o sotto l'angustie degli archi come quelli del Teatro di Marcello epilogata una casa privata con due fenestre, e porte, oppure un orto, od un Lido / di mare, ed un Foro, rimanendo tutte queste cose framezzate, et interrotte da colonne di preziosi marmi, e da statue di bronzo, e da altri reali ornamenti nel tempo istesso, che gli Attori Comici, ed i Satirici operavano sul Pulpito. Talche io sono costretto a credere, che nella Comedia, e nella satira fos/ se tutta versatile di maniera che venisse a coprire tutta la Scena stabile a guisa delle Scene de' nostri tempi./ Le proporzioni poi della Scena lapidea assegnate da Vitruvio nel Cap. 7. del lib. 5., e da me procurate d'esprimere nel Disegno le ritrovo di una diminuzione negli Ordini cosi' disgradevole, e cosi' poco coveniente alle altre antiche fabbriche de i buoni secoli, che per non pregiudicare al credito / di un tant'uomo, ed al rimanente de' suoi Scritti, mi e' forza dire, che il testo sia sensibilmente alterato; onde su questo riflesso nel Prospetto della Scena da me espresso, piu' che le proprzioni di Vitruvioho procurato per quanto mi sia stato possibile di seguitar le altre delli migliori monumenti delle anti / che fabbriche di roma.
Technik Disegno preparatore: matita, nessuna, scritta, penna:inchiostro marrone
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