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Roma, Museo di Roma, MR 16526

Roma, Museo di Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe, Disegni e Fotografie - Zope-Id: Sh-daylxR

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Ort Roma
Institution Museo di Roma
Teilbestand Gabinetto Comunale delle Stampe, Disegni e Fotografie
Signaturen MR 16526
Gegenstand Girolamo Toma dopo Nicola Salvi, Recto: Progetto per la facciata della Chiesa dei SS. Apostoli, prospetto e pianta; Verso: Progetto di parete con nicchia e statua femminile: pianta, prospetto, profili architettonici.
Künstler Toma, Girolamo (disegnatore)
Salvi, Nicola; Toma, Girolamo (progettista)
Roma, Museo di Roma, MR 16526 recto Recto Zeichnung Pianta  /  Prospetto
Skala Scala
Roma, Museo di Roma, MR 16526 verso Verso Zeichnung Pianta  /  Profilo architettonico A  /  Profilo architettonico B  /  Profilo architettonico C  /  Profilo architettonico D  /  Prospetto
Beschriftung Lettera  /  Lettera  /  Lettera  /  Lettera
Skala Scala
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet Spessore pesante
Papierfarbe avorio
Größe 295 x 473 mm (Minimum: 295 x 473 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1750-1795
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Commento riguardo all'attribuzione del disegno sul recto:
E' vero che questo progetto, (unitamente a MR 16518; MR 16527; MR 16528; MR 16626) furono definiti da Girolamo Toma proprie invenzioni, ma dalla documentazione dell'archivio risulata che si tratta di copie di disegni di Nicola Salvi. Essendosi poi accesa, intorno a questi progetti, una furiosa controversia giudiziaria che duro' per ben 12 anni, siamo oggi a conoscenza della loro genesi. Secondo i documenti dell'archivio della Chiesa dei SS. Apostoli, nell'agosto del 1746 il priore del Convento francescano dei SS. Apostoli propose alla congregazione dell'ordine una ricostruzione della facciata della Chiesa in base ai progetti di Francesco Fontana, che aveva diretto la ricostruzione della Chiesa dal 1702 fino al 1708 anno della sua morte. I disegni si trovano in possesso degli eredi. Nicola Salvi, "uno dei migliori Architetti che sia presente in Roma", venne incaricato dell'esecuzione del progetto edile. Nel settembre del 1746 Salvi spiego' ai frati il progetto di Fontana dichiarandolo non piu' adeguato nel caso si volesse fare una "cosa propria, e nobile", poiche' la nuova costruzione della Palazzina di Palazzo Colonna, accanto alla facciata della Chiesa, non si accordava bene con il primo progetto di Fontana. Salvi fu quindi incaricato di un nuovo progetto e ideo' tre varianti che fece pero' disegnare da altri a causa della sua malattia. Al momento della sua morte, nel 1751, Salvi era ancora in possesso di questi fogli.
I suoi fratelli, eredi dei progetti, avrebbero acconsentito alla loro consegna ai frati solo dietro un adeguato risarcimento. Si arrivo' ad una intesa solo nel 1764, quando i frati, ormai disperati dopo svariate perizie giudiziarie, si servirono del loro cardinale protettore, il Cardinale Ganganelli. Per una somma pari a 230 scudi i frati si aggiudicarono gli otto disegni originali di Salvi stimati, da Vanvitelli, per un valore di 800 scudi (Vanvitelli-Lettere I, n. 282, 24.12.1754); nel 1754 Carlo Marchionni e Giuseppe Ferroni li stimarono invece per un valore di 490 scudi, mentre piu' tardi, nel 1761, la stima degli esperti dell'Accademia di San Luca ammontava a 650 scudi (Schiavo, 1956, p.288). I disegni di Salvi sono dispersi, e le copie di Toma sono gli unici documenti di questo progetto.

Commento riguardo al disegno:
Il disegno rappresenta la "prima idea segnata lettera A, cioe' il Prospetto con la sua Pianta ornata con numero 10 Colonne, e Portico annesso medesimamente ornato con Pilastri, un sol ordine di colonne, e Contrapilastri con vedute dell'interno del Portico suddetto con tre Porte di detta Chiesa ornate in diverse maniere con ornati di bassirilievi sopra le medesime, e sopra il cornicione di essa facciata, frontespizio acuto con suo ordine attico per di sopra con Balaustrata, che termina la medesima facciata ornata con Statue".
Con il suo progetto Salvi oso' impiegare, fatto piuttosto inconsueto a Roma, un portico aperto dalla forma severa. Con il raggruppamento ritmico e la gerarchizzazione degli intercolumni, il richiamo al Pantheon e' pero' modificato sull'esempio delle tradizioni barocche. L'enorme altezza della navata creava un problema nell'organizzazione della facciata della Chiesa dei SS. Apostoli, poiche' la Chiesa, chiusa tutt'intorno, riusciva a ricevere luce solo nella zona superiore. Una parte della navata pretesa verso l'alto sarebbe allora rimasta visibile dietro la facciata, anche se spostata indietro.
Nell'attico doveva essere sistemata la biblioteca dell'Istitutodi S. Bonaventura, fondato da Papa Sisto V, che anche nel vecchio portico aveva avuto la stessa collocazione. Per i suoi disegni della Chiesa dei SS. Apostoli, Salvi si era rifatto ad alcuni progetti del Concorso lateranense del 1732. Il suo progetto per questo concorso (Schiavo, 1956, fig. 10) aveva gia' previsto il raggruppamento ritmico delle disposizioni delle colonne al pari di Vanvitelli, ma qui Salvi da' a questo motivo maggiore rilievo. Toma "modernizzo'" il disegno, collocando lo stemma di Papa Clemente XIII Rezzonico (1758-1769) nel timpano, inoltre inseri' nella pianta alcune modifiche personali con matita nera. Anche nella copia di Toma e' riconoscibile l'ombreggiatura morbida dell'originale di Salvi. Come risulta dalle perizie, il secondo progetto di Salvi era simile, ma prevedeva 14 colonne anziche' 10. (Kieven, 1991, pp.83-4)

Il disegno presenta una riquadratura a penna.

Prov: Acquisto Muñoz, 1961.
Esp.: Novita' dei Musei Comunali..., 1965, sala II, vet.7.
Informazioni tratte da: Kieven 1991, cat. 51

Autor Bernardini