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Roma, Museo di Roma, MR 16872

Roma, Museo di Roma, Gabinetto Comunale delle Stampe, Disegni e Fotografie - Zope-Id: Sh-dfFkje

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Ort Roma
Institution Museo di Roma
Teilbestand Gabinetto Comunale delle Stampe, Disegni e Fotografie
Signaturen MR 16872
Gegenstand Lorenzo Possenti: Prima casa dei Rezzoli in piazza delle Fornaci, sezione, 1730 ca.
Künstler Possenti, Lorenzo (disegnatore)
Possenti, Lorenzo (progettista(?))
Roma, Museo di Roma, MR 16872 recto Recto Zeichnung Sezione
Beschriftung Iscrizione  /  Numero
Roma, Museo di Roma, MR 16872 verso Verso
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet Spessore pesante
Papierfarbe avorio
Größe 420 x 275 mm (Minimum: 420 x 275 mm)
Zustand
Montierung
Datierung 1730 ca.
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen -Lorenzo Possenti, Seconda casa dei Rezzoli in piazza delle Fornaci, sezione, 1730 ca (MR 16871)
-Lorenzo Possenti: Terza casa dei Rezzoli in piazza delle Fornaci, sezione, 1730 ca (MR 16870)
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Gli stabili di proprieta' dei Rezzoli di cui l'architetto rappresenta rispettivamente le sezioni di una prima, di una seconda e di una terza casa (MR 16872, MR 16871, MR 16870) sorgevano in piazza delle Fornaci nella zona di San Pietro in Montorio. Nella pianta di Giovan Battista Nolli, edita a Roma nel 1748, la piazza delle Fornaci risulta compresa tra l’ultimo tratto di via della Lungara e il cosiddetto ”Orto Corsini” e corrisponde in parte all’attuale via Garibaldi (cfr. anche S. Delli, 1975, p. 427). Da documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Roma, sappiamo che negli stessi anni a cui fanno riferimento questi disegni, viveva in Trastevere la famiglia dei Razzoli la quale abitava in caseggiati situati nella zona che avrebbe successivamente occupato l’ospedale di San Gallicano (per la gentile comunicazione di Maria Grazia Bruno). Le annotazioni che compaiono a matita sulla sinistra del foglio stanno ad indicare, degli appunti per redigere una stima del fabbricato destinato ad una vendita, ad un ampliamento o forse a una demolizione: sono infatti indicati i diversi ambienti con il numero delle stanze, le cantine, i cortili di cui si precisa il valore in denaro per un totale di 690 scudi e 5 baiocchi. Confrontando l’ammontare di queste stime con altre coeve si puo’ affermare che siano piuttosto elevate: infatti la cifra vergata sul foglio contraddistinto dall’inventario MR 16871 e’ di ben 973 scudi e di 68 baiocchi. La pratica della stima era molto in uso a Roma nella I meta’ del ’700 in occasione di vendite o permute di un caseggiato e si svolgeva secondo un preciso rituale: ognuna delle due parti interessate procurava un architetto che redigeva la sua perizia; in caso di mancato accordo si ricorreva ad un terzo esperto. Le relazioni cosi’ prodotte, unite sempre ai documenti di acquisto degli immobili, costituiscono per gli studiosi una fonte preziosa di informazioni. Le stime risultano estremamente dettagliate e vari sono i criteri in base ai quali e determinato il valore dello stabile: se sia in posizione centrale o periferica, se fornito di botteghe al piano terreno o di un giardino (cfr. E. Canini, cat. mostra 1987, pp. 56-68). Sono redatte secondo regole precise: esempio ne e’ un manoscritto (MR 5837), conservato al Museo di Roma, con disegni di architettura settecenteschi, varie annotazioni, note di pagamento ecc. In esso alla pagina 95 esposto in sessanta punti, e presentato il ”Modo di misurare le case vecchie” e vi leggiamo: ”.....Per misurare le case, che siano di qualsivoglia grandezza, o piccole si deve sempre cominciare dalli tetti, e in misurarli si devono uguagliare giustamente, tanto le pendenze, quanto li triangoli ...i tetti ...i lucernari ...li cammini...”
L’ipotesi dell’attribuzione dei tre disegni a Lorenzo Possenti si avanza per vari motivi: anzitutto perche’ come abbiamo gia accennato, l’architetto non attendeva solamente a committenze di nobili famiglie ma era dedito anche ad opere di edilizia civile; poi perche’ questi fogli sono contraddistinti da una numerazione consequenziale a quella di disegni che recano la sua firma nell’album che li raccoglieva insieme. (Simonetta Tozzi in Kieven, 1991, pp. 49, 50)


Sulla sezione sono riportati numeri e lettere
Inedito
Prov: Acquisto Muñoz, 1961.
Informazioni tratte da: Kieven 1991, cat. 20
Autor Bernardini