Blatt |
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13866 (1205)Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1073928464.29 |
Vorschau |
|
||
Ort | Roma | ||
Institution | Istituto Nazionale per la Grafica | ||
Teilbestand | |||
Signaturen | F.N. 13866 (1205) | ||
Gegenstand | Ferdinando Fuga, Progetti per la chiesa del Bambin Gesù, 1732/33, Prospetto della facciata | ||
Künstler | Fuga, Ferdinando (disegnatore) Fuga, Ferdinando (progettista) |
Recto |
Prospetto
Scala |
Verso |
Stempel | |
Wasserzeichen | |
Papierqualitaet | |
Papierfarbe | bianca |
Größe | 538 x 389 mm
(Minimum: 538 x 389 mm)
|
Zustand | |
Montierung | |
Datierung | 1732/33 |
Bauwerk | |
Bauwerk-Links | |
Schriftquellen | |
Zeichnungen | |
Stiche | |
Fotos | |
CAD | |
Literatur |
Kommentar | Commento riguardo ai progetti per la chiesa del Bambin Gesù, 1732/33: Il Cardinal Lorenzo Corsini, dal 1714 "protettore" del convento del Bambin Gesù, venne eletto Papa nel luglio del 1730 col nome di Clemente XII. Alla sua iniziativa risale la costruzione della chiesa conventuale, che egli finanziò con mezzi propri e con proventi del gioco del lotto. L'architetto del convento, Carlo Buratti, assunse la direzione del cantiere e la progettazione della chiesa. Nel maggio 1731 ebbero inizio i primi lavori, e nel dicembre dello stesso anno si posò la prima pietra. Buratti morì nell'ottobre 1732, e la continuazione della costruzione venne affidata a Ferdinando Fuga, architetto pontificio, il cui nome compare negli atti per la prima volta nel dicembre 1732. La chiesa fu consacrata nel settembre 1736 (tutti i documenti in Garms, 1979). Secondo Gaddi (1736, 108) le murature toccavano già l'altezza di m. 4,50, quando Fuga subentrò nei lavori; secondo le fonti d'archivio pubblicate da Garms esse avevano già in parte raggiunto la quota dei capitelli dei pilastri. A Fuga restavano perciò possibilità d'intervento personale solo per quanto riguarda la cupola e la decorazione (vedi anche F.C. 70427, F.C. 70430, F.C. 70428, F.C. 70429, F.N. 13872 [1259], F.N. 13873 [1260], F.N. 13874 [1261]). (Kieven 1988, Cat.n. 11-15) Commento riguardo al disegno: La facciata su via Urbana era già stata progettata nei suoi criteri essenziali - il fascio sporgente di paraste e la scala antistante il portale - da Buratti: infatti nel luglio 1731 i "Maestri delle strade" avevano dato il permesso di occupare, con paraste e scala, una striscia di pubblico suolo (Garms, 25, n. 32). Ciò spiega la plasticità dell'articolazione della facciata, insolita per Fuga. Tipico dello stile di Fuga è il frontone spezzato ad archi di cerchio a conclusione della facciata dell'edicola, che lascia posto nel mezzo per un elemento ornamentale centrale. Poiché la cupola non è visibile dalla strada, Fuga l'ha indicata solo schematicamente sullo sfondo. Fuga costruì pure le due campate tra la facciata e il vicolo della Ruinaglia, ove la campata finestrata più esterna è soltanto un muro di parata: dietro non si ha infatti alcuna costruzione. Collegare la facciata della chiesa era però necessario, precisamente per la sua posizione decentrata al termine dell'edificio conventuale. La scala dinanzi al portale divenne inutile, nel 1872, a causa dell'innalzamento del livello di via Urbana, ma tale aumento della quota stradale ha alternato sfavorevolmente le proporzioni della facciata. (Kieven 1988, Cat.n. 11) Riquadratura: Riquadrato a penna. Bibliografia: Bianchi 1955, n. 11, fig. 7; Garms 1979, 51, fig. 6; Kieven 1988, Cat.n. 11. Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 11. |
Autor | Holste |