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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13900 (1242)

Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1074079340.14

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Ort Roma
Institution Istituto Nazionale per la Grafica
Teilbestand
Signaturen F.N. 13900 (1242)
Gegenstand Ferdinando Fuga, Progetto per il Romitorio del Cardinal Passionei a Camaldoli (Frascati), 1739, Pianta
Künstler Fuga, Ferdinando (disegnatore)
Fuga, Ferdinando (progettista)
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13900 (1242) recto Recto Zeichnung Pianta
Beschriftung Legenda  /  Scritta
Skala Scala
Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 13900 (1242) verso Verso
Stempel
Wasserzeichen
Papierqualitaet
Papierfarbe bianca
Größe 376 x 533 mm
Zustand
Montierung
Datierung 1739
Bauwerk
Bauwerk-Links
Schriftquellen
Zeichnungen
Stiche
Fotos
CAD
Literatur
Kommentar Il Cardinal Domenico Passionei, amico e confidente politico di Neri Corsini, era rientrato nel 1736 dalla sua poliennale nunziatura a Vienna e nel 1738 era stato nominato da Papa Clemente XII "segretario dei Brevi" nel Palazzo della Consulta. Il Cardinale, niente affatto convenzionale e alieno da qualsiasi formalismo, per l'annuale villeggiatura non si costruì alcuna villa, ma preferì rifugiarsi nell'eremitaggio dei monaci Camaldolesi presso Frascati. Sulle prime, abitò celle già disponibili; ma nel dicembre 1739 concordò col Priore dell'Ordine la costruzione di un proprio romitorio, che venne realizzato nel 1740-1741. La decorazione si protrasse fino al 1743, ma già nell'ottobre 1741 Papa Benedetto XIV aveva visitato "il bellissimo e deliziosissimo casino del ritiro". Poiché dopo la morte del Cardinale (1761) la costruzione andò in gran parte distrutta, siamo informati sui dettagli della sua configurazione soltanto attraverso le notizie di Pier Leone Ghezzi, amico di Passionei. Secondo Ghezzi, il Cardinale avrebbe "fatta una spesa esorbitantissima", "ma è veramente un gioiello". Soffitti, porte e imposte di finestra erano tutti decorati con pitture di fiori. Paesaggi, "prospettive d'architettura" e "pitture per fingere pietre di tutte le sorti" ornavano le pareti (tutti i documenti in Negro, 1980). L'insolito romitorio fece grande rumore, e con rammarico dei monaci camaldolesi e talvolta probabilmente anche del Cardinale, richiamò molti visitatori curiosi.
I disegni, non ancora identificati dalla Bianchi, sono stati messi per la prima volta in rapporto col "romitorio" di Passionei da Incisa della Rocchetta (1964). Negro ha respinto l'attribuzione, a mio modo di vedere, a torto. Sarebbe possibile che i due progetti non si riferiscano all'edificio nuovo "da fondamenti", citato da Ghezzi, ma rappresentino invece una ricostruzione, progettata in un primo tempo, delle celle preesistenti. Ferdinando Fuga, come architetto della Consulta e della famiglia Corsini, potrebbe essere stato incaricato di questo compito dal Passionei. Di conseguenza, i disegni risalirebbero già al 1739.
Come mostrano ambedue i disegni, i muri perimetrali dell'edificio erano già apprestati dall'edilizia preesistente, così da adeguarsi all'immagine degli altri romitori. Fuga doveva ora approntare una distribuzione interna opportuna per l'alloggio del Cardinale e del suo piccolo seguito. L'edificio, un po' più ampio, a destra conteneva tre camere con servizi per il Cardinale. Un corridoio separava l'appartamento di quest'ultimo dalla cappella e dalle stanze del cappellano. Un giardino, al centro del complesso, creava distanza con la casa, un poco più piccola, della "famiglia", che prevedeva la cucina, un tinello e quattro stanze per il personale. La sagace articolazione degli spazi lasciava ancora posto per una corte per i polli davanti alla cucina. Per il pozzo e l'approvvigionamento d'acqua della cucina si dovette installare un'apposita condotta, che era pronta nel 1740. Fuga esitava, come risulta pure dalla sua ampia descrizione, a voltare gli ambienti, perché i muri non gli sembravano di sufficiente consistenza. Questo difetto fu forse un motivo per una nuova costruzione "da fondamenti", che tuttavia va immaginata simile per quanto riguarda l'ampiezza e la distribuzione interna. (Kieven 1988, Cat.n. 33)

Riquadratura: in penna.
Bibliografia: Bianchi 1955, n. 48; Kieven 1988, Cat.n. 33.
Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 33.
Autor Holste