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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.N. 20093 (1267)Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1075734302.47 |
Vorschau |
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Ort | Roma | ||
Institution | Istituto Nazionale per la Grafica | ||
Teilbestand | |||
Signaturen | F.N. 20093 (1267) | ||
Gegenstand | Progetti di apparati effimeri, Apparato per le nozze di Carlo III di Napoli in piazza di Spagna, 1738. Prospetto | ||
Künstler | Fuga, Ferdinando (disegnatore) Fuga, Ferdinando (progettista) |
Recto |
Prospetto
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Verso |
Stempel | |
Wasserzeichen | Giglio inscritto in uno scudo sormontato da una corona |
Papierqualitaet | |
Papierfarbe | bianca |
Größe | 540 x 710 mm
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Zustand | |
Montierung | |
Datierung | 1738 |
Bauwerk | |
Bauwerk-Links | |
Schriftquellen | |
Zeichnungen | - F.N. 33449 - Carlo Marchionni, Progetto di apparato di facciata per Palazzo della Valle, presso S. Andrea della Valle, Prospetto (F.N. 8847 [14181]) |
Stiche | |
Fotos | |
CAD | |
Literatur |
Kommentar | Il Tempio di Partenope in piazza di Spagna, pirotecnicamente incendiato il 7 settembre 1738 in onore delle nozze del re di Napoli Carlo III con Maria Amalia di Sassonia, è il primo lavoro di Fuga per la corte di Napoli. Committente ne fu il suo grande sostenitore Cardinal Trojano Acquaviva (1689-1747), immediato superiore, in quanto "maggiordomo dei Sagri Palazzi Apostolici", di Fuga, e dal 1734 rappresentante a Roma degli interessi delle corti borboniche di Napoli e di Spagna. Il disegno, a lati invertiti, mostra il progetto di Fuga, quale si può riscontrare anche sulla stampa incisa da Michele Sorello (Kieven 1988, tav. 70bis; F.N. 33449, iscritto: "Cav. F. Fuga Arch. della S.M. in Roma inventò, Michele Sorello sculp."), la cui ampia didascalia descrive con pompa barocca l`apparato della festa: "Macchina di fuoco artifiziato, alta palmi 125, e larga palmi 134, fatta innalzare in Piazza di Spagna per le regie nozze della Maestà di don Carlo di Borbone e di Maria Amalia di Sassonia, Re, e Regina delle Due Sicilie. La prospettiva della sud.ta Machina rappresenta un illuminato trasparente delizioso Giardino ornato, e sparso, di verdi piante, e fontane, nel quale vedesi inalzato un tempio dedicato a Partenope, la di cui statua ergendosi nel mezzo di esso in figura di Ninfa coronata di fiori, che tiene in mano un Cornucopio colmo di frutti, e nell'altra un mazzo di spighe, denota la vaghezza, la fertilità, e l'abbondanza, della quale è ora più che mai per godere, sotto il provido governo de' due presenti gloriosi sposi regnanti, la Città di Napoli e l'un e l'altro fortunato Regno; restando scolpita nel piedestallo di detta statua una Sirena, la quale allude alla detta Città di Napoli; incendiata il 7 7bre 1738". A paragone di un apparato consimile di Nicola Salvi, eretto nel 1728 nello stesso luogo (Schiavo, 1956, 35, fig. 6), o di quelli delle feste della "chinea", o anche dei disegni di Marchionni (vedi F.N. 8847 [14181]), colpisce qui il trattamento architettonicamente sobrio del tema. Il tempio non si libra sulle nuvole, ma è poggiato quanto mai saldamente, il bel giardino non è un luogo celeste, ma del tutto terrestre. Francesco Valesio ci dà una descrizione dello spettacolo dell'illuminazione (VI, 169): "Sabato 6: Si fece questa sera la illuminazione del fuoco di piazza di Spagna, che riuscì cosa molto bella. Avanti al palazzo del Collegio di Propaganda Fide si inalzava un gran palco, a cui si saliva per doppie e larghe scale con balaustre, sulle quali erano alcuni vasi con erbe e globi di tele dipinte e al di dentro illuminate nel gran ripiano circondato da balaustri e basamenti; ne' quattro angoli erano guglie con sopra globi illuminati e gran vasi con agrumi dipinti e similmente altri vasi minori; in mezzo al piano si ergeva un gran tempio con colonne e cuppola ornato da festoni con illuminazione e nel mezzo una gran statua di donna dorata e sopravi era scritto "A Partenope". La piazza era sbarrata fin dilà della Barcaccia, né vi potevano entrare carrozze, che erano, ma senza cavalli, nel rimanente della piazza. Il cardinale avea sopra il portone unite con palco le due ringhiere e tutto il palazzo era illuminato da due ordini di torce e le case co' lanternoni, e la machina fu illuminata fin alle 5 ore della notte." Il foglio non è stato disegnato da Fuga. Poiché anche sulla stampa non se ne indica il disegnatore, forse anche il foglio stesso è di mano di Sorello. (Kieven 1988, Cat.n. 70) Riquadrato a penna. Bibliografia riguardo ai progetti di apparati effimeri, 1738-1746: Matthiae 1952, 30-32, 52; Pane 1956, 68-72, 78; Kieven 1988, 72-77. Bibliografia riguardo al disegno: Matthiae 1952, tav. XIII, 1, 74; Bianchi 1955, n. 73; Pane 1956, 68, fig. 47; Kieven 1988, Cat.n. 70. Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 70. |
Autor | Holste |