Vorschau |
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Ort |
Roma |
Institution |
Istituto Nazionale per la Grafica |
Teilbestand |
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Signaturen |
F.N. 13851 (1279) |
Gegenstand |
Ferdinando Fuga, Progetti per le esequie di Re Filippo V di Spagna in S. Giacomo degli Spagnoli, Prospetto del catafalco, settembre 1746 |
Künstler |
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Stempel |
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Wasserzeichen |
Giglio inscritto in un cerchio dalla lettera V (Carta Italia Centrale sec. XVIII) |
Papierqualitaet |
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Papierfarbe |
bianca |
Größe |
707 x 471 mm
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Zustand |
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Montierung |
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Datierung |
settembre 1746 |
Kommentar |
Un confronto col catafalco di Fuga per le esequie di Papa Clemente XII del 1740 (n. 75) dimostra come l'architetto, che operava economicamente, abbia ripreso con qualche modifica il suo progetto di allora. L'alzato è più allungato, le allegorie non poggiano sulle imposte dei frontoni, bensì sorgono intorno all'apparato: ma in sostanza si tratta dello stesso progetto. L'incisione ricavata da questo foglio venne eseguita, con qualche modifica, da Michele Sorello come tav. VII (vedi Kieven 1988, tav. 83bis; F.N. 37689; Matthiae, tav. XXII, 3).
La serie completa dell'apparato solenne per S. Giacomo manifesta qualità e debolezze del Fuga. Il nitido impianto del progetto, la precisione del disegno e un senso sicuro della proporzione si avvertono senza eccezione. Ma fondamentalmente il Fuga, appunto a causa di tali doti, non è pienamente nel suo elemento con l'architettura d'apparato. La pompa e la giocosa mascherata si adattano meno al suo talento sobrio e razionale, quantunque egli assolva a tali incarichi in modo competente e sagace. La Bianchi (1955, IX) ha giustamente osservato che "il contrasto fra il minuto disegno a penna per gli interni della chiesa ... e l'incorniciatura, largamente acquerellata a macchia e scenograficamente composta in pieno gusto barocco, mette in evidenza quanto lo stile di Fuga fosse alieno dai caratteri tipici del disegno barocco. Tanto le incorniciature quanto le figurette che animano la scena e gli accenni di paesaggio sono evidenti aggiunte di altra mano in preparazione all'incisione". Su questo punto non sono altrettanto sicura, perché lo stile un po' "gonfiato" delle figurette rammenta infatti gli elementi decorativi dei primi disegni di Fuga. È interessante l'adozione, su ambedue le rappresentazioni di facciate, di un "romanticismo delle rovine" che in fondo non appartiene allo stile peraltro tradizionale del Fuga. Qui egli si adattò ad una moda del tempo, rappresentata per esempio dal Panini, ma in questa forma specifica sembra fosse stata introdotta a Roma negli anni Quaranta del XVIII secolo attraverso le incisioni per le feste della "chinea" e i progetti accademici dei borsisti dell'Accademia di Francia. Louis Le Lorrain, che eseguì le due incisioni in base ai disegni di Fuga, era per l'appunto uno di loro. (Kieven 1988, Cat.n. 83)
Letteratura: Kieven 1988, Cat.n. 83; per la filigrana cfr. Heawood 1950, n. 1571. |
Autor |
Holste |