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Roma, Istituto Nazionale per la Grafica, F.C. 5028Roma, Istituto Nazionale per la Grafica - Zope-Id: 1085731530.14 |
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Ort | Roma | ||
Institution | Istituto Nazionale per la Grafica | ||
Teilbestand | vol. 158 H 14, Luigi Vanvitelli, Osservazioni sui danni della cupola di S. Pietro | ||
Signaturen | F.C. 5028 | ||
Gegenstand | Luigi Vanvitelli, Manoscritto delle "Osservazioni sui danni della cupola di S. Pietro", 1743, f. 1: Introduzione | ||
Künstler |
Recto |
Introduzione
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Größe | 0 x 0 mm
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Kommentar | Commento riguardo al manoscritto delle "Osservazioni sui danni della cupola di S. Pietro", 1743: La complicata storia del restauro della cupola di S. Pietro sotto Papa Benedetto XIV è stata ampiamente trattata da Poleni (1748), Pastor (XVI, p. 1, 114 ss.), Di Stefano, Cavallari Murat e Garms (1974, 150-60; vedi anche Oechslin, 1971, 228-32). Già nel XVII secolo, dopo che Bernini ebbe dotato di profonde nicchie i pilastri della crociera di S. Pietro, erano corse voci sulla stabilità della cupola, smentite da Carlo Fontana nel suo volume, pubblicato nel 1694, sul "Templum Vaticanum". Nel corso dei primi decenni del XVIII secolo vennero osservate nuove fessurazioni, e non si era certi se si trattasse di normali crepe di assestamento o di segni che indicassero un rischio di crollo. Il timore di quest'ultimo indusse Papa Benedetto XIV, tra il 1743 e il 1744, a raccogliere una serie di pareri da parte di insigni matematici di tutta Italia, e di architetti romani. Poiché tali pareri in parte si contraddicevano, Benedetto XIV chiamò a Roma da Padova, nell'aprile del 1743, il celebre fisico, matematico e specialista vitruviano Giovanni Poleni (1683-1761). Poleni doveva ricostruire la storia dei vari restauri della cupola, rilevare sul posto la posizione delle lesioni, e in base a tali conoscenze, sia teoriche che pratiche, dare una sintesi delle varie opinioni degli specialisti e fornire il proprio parere. Vanvitelli, che era uno degli architetti della "Fabbrica di San Pietro" e, secondo Ghezzi, colui che aveva dato i primi segnali d'allarme sulla statica della cupola (Garms, 151, n. 245), venne affiancato a Poleni. Essi ispezionarono insieme sul posto, in diciassette visite, la situazione della cupola; e a tale scopo si dovettero approntare appositi ponteggi (vedi F.C. 133597, F.C. 133598). Questo lavoro è stato descritto da Poleni: "Si avevano in pronto i Disegni in massima forma, dalle parti da esaminarsi, i quali disegni provenivano dal Signor Vanvitelli, delineati con perfetta rispondenza alle opere, che rappresentavano, e con industre squisitezza condotti. Le cose osservate, ed esattamente riconosciute, si scrivevano con diligenza, e nello scrivere si registravano: ed inoltre, ove le osservazioni erano di fessure, le posizioni di queste, ed un dipresso le lunghezze, si delineavano con grossi tratti sugli stessi Disegni. Si notarono le Inclinazioni, o Deviazioni dal Perpendicolo, de' Contrafforti, e Parti addiacenti: indicandosi anche certe altre cose appartenenti alle fessature de' Contrafforti, ed agli spostamenti de' Travertini, che producono alcuni (come dicon) Denti negli Archetti delle Porticelle nel nodo tra l'uno, e l'altro Pilastro. Si notarono le fessure, che sono nel Corridore circolare interno sotto i contrafforti; il qual Corridore è nelle tavole de' Contrafforti medesimamente segnato: Si notarono i difetti delle quattro Scalette a Lumaca, e i difetti degli Scalini loro. Si notarono le fessure degli Arconi, o sovrapposte Parti. Si notarono le fessure della parte interiore della Cupola. Si notarono le Inclinazioni, o Deviazioni dal Perpendicolo, della Muraglia interna del Tamburo. E finalmente si notarono i difetti delle Estremità superiori de' Costoloni" (Cavallari Murat, 1979, 185). Poleni propose, in un memoriale del 10 giugno 1743, cui erano verosimilmente allegati questi disegni, l'inserimento di cinque cerchioni di ferro per armare la cupola. Vanvitelli realizzò l'operazione tra il 1744 e il 1746, con un metodo da lui stesso elaborato. Inoltre, entro il 1748, vennero sostituite due vecchie armature del XVI secolo, una delle quali era spezzata. L'accuratezza e la competenza tecnica di Vanvitelli gli procurarono lodi da parte di Poleni e anche di Ghezzi, il quale scrisse: "ha fatto fare i cerchi con una esattezza incredibile, che paiono tutti di gettito, e poi collocati con una eguaglianza, che al di fuori non si conosce dove sono collocati" (Cavallari Murat, 1979, 172; qui (179 ss.) pure le relazioni di Vanvitelli sui lavori, dalle opere postume di G. Poleni; Di Stefano, 1980, figg. 15, 16). Altri disegni, non contenuti nel nostro volume dedicato al Pontefice, e copie dei presenti disegni di Vanvitelli, per gran parte di sua mano, si trovano nell'archivio della Fabbrica di San Pietro, nella raccolta dei disegni vanvitelliani di Caserta, a Napoli e nella Biblioteca Marciana di Venezia (vedi Di Stefano; Cavallari Murat). (Kieven 1988, Cat.n. 175) Manoscritto delle "Osservazioni sui danni della cupola di S. Pietro", 1743: volume di cc. 10 non numerate, rilegato in marocchino rosso, con fregi impressi in oro e, sul piatto, lo stemma di Papa Benedetto XIV, 390 x 547 mm, con sei disegni a penna con inchiostro nero e inchiostro rosso per l'indicazione delle crepe, acquerellati in grigio su carta bianca. Bibliografia riguardo al Manoscritto delle "Osservazioni sui danni della cupola di S. Pietro", 1743: Bianchi 1955, n. 108; Di Stefano 1964, 2. ed.; 1980; Vanvitelli 1973, 217-19; De Seta 1973, n. 68; Cavallari Murat 1979; Kieven 1988, Cat.n. 175. Informazioni tratte da: Kieven 1988, Cat.n. 175, f. 1. |
Autor | Holste |