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D 369Mendrisio, Archivio del Moderno, Fondo Luigi Canonica, Cart. 13: Disegni per apparati funebri e commemorativi - Zope-Id: D369 |
Vorschau |
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Ort | Mendrisio | ||
Institution | Archivio del Moderno | ||
Teilbestand | Fondo Canonica | ||
Signaturen | Cartella 13, D 369 | ||
Gegenstand | Luigi Canonica, apparato per le esequie del duca Carlo Francesco Antonio Visconti di Modrone in Santo Stefano (14 aprile 1836), prospetto. | ||
Künstler | Canonica, Luigi (architetto) |
recto |
Disegno
Dimensione Scala |
verso |
Iscrizione 2
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Soggetto e data
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Stempel | |
Wasserzeichen | |
Papierqualitaet | Carta con monogramma: L A F |
Papierfarbe | |
Größe | 530 x 312 mm
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Zustand | |
Montierung | |
Datierung | 1836? |
Bauwerk | |
Bauwerk-Links | |
Schriftquellen | |
Zeichnungen | Cart. 13, D 370 Cart. 13, D 371 Cart. 13, D 372 Cart. 13, D 408 |
Stiche | |
Fotos | |
CAD | |
Literatur |
Kommentar | Il progetto di Canonica per le pompe funebri del duca Antonio Visconti di Modrone è documentato da una serie di disegni (D 369, D 370, D 371, D 372, D 408) e da alcuni documenti. La descrizione dell'apparato, così come fu realizzato nella chiesa di Santo Stafano con la direzione dell'architetto Chiappa, allievo di Canonica, compare in un articolo di Defendente Sacchi apparso sulla Gazzetta di Milano del 15 Aprile 1836. Tale fonte permette di riconoscere nel foglio D 369 uno degli stadi finali del progetto. Il monumento, a base quadrata, prevedeva una cella sepolcrale innalzata su tre basamenti. Attorno al primo erano posti otto candelabri; sul secondo erano invece collocati una serie di ceri; sul terzo si innalzavano otto pilastri e quattro colonne che racchiudevano la cella ottogonale. Tra gli intercolumni erano collocate otto statue allegoriche i cui autori sono registrati nell'articolo del Sacchi: la Fede e la Carità di Labus, la Beneficenza e la Speranza di Luigi Marchesi, la Giustizia e la Prudenza di Pasquali, la Temperanza e la Fortezza di Scorzini. Al centro della cella stava il sarcofago con gli emblemi del defunto sopra il quale pendevano "mezze lampade". Sopra le colonne poggiava la trabeazione decorata da arabeschi intervallati da iscrizioni; sopra la cimasa ad arco sorgeva l'attico piramidale terminante con la statua della Religione realizzata dal Labus. Altre iscrizioni ed epigrafi latine decoravano il cenotafio e la porta del tempio. Queste ultime erano state dettate a Canonica dal "chiarissimo archeologo italiano Dottor Labus". Altri documenti relativi all'apparato (Archivio Mendrisio, Cartella 14, fogli non numerati) registrano le spese generali sostenute, il conto di Scornizi per le statue realizzate, una lettera del pittore Domenico Trotti che chiede di essere impiegato nella decorazione dell'apparato e, infine, un conto di Giuseppe Fornari per opere fatte in carta pesta quali "cimasa, bacelle rosette...". |
Autor | Archivio del Moderno/Zanuso/De la Taille |